L’ennesima anomalia toscana
Dopo il voto alle comunali di Udine, dove al ballottaggio il candidato del centrosinistra ha ribaltato gli equilibri del primo turno, la politica ha iniziato a parlare (troppo) di legge elettorale.
Succede sempre, per carità. Il dibattito odierno però mi aiuta a focalizzare, ancora una volta, la particolarità geopolitica di una regione (non più) rossa come la Toscana.
Se erano già emerse alcune peculiarietà sui collegi, oggi si può scherzare su come — per eterogenesi dei fini — una proposta del centrodestra (che esiste, in varie forme, già dal 2009) avrebbe potuto lasciarla più rossa di come non sia attualmente.
Il contesto
Come ricorda il bravo Francesco Cianfanelli (seguitelo 👉https://twitter.com/FCianfanelli) in Parlamento si discute di una proposta del centrodestra per evitare altri casi come Udine, “praticamente diventerebbe sindaco chi ottiene il 40% al primo turno”. “Non è difficile capire perché”, scrive allegando una cartina dell’Italia sviluppata da YouTrend.
L’immagine è autoesplicativa. Tranne in un caso, non così unico ma lo vedremo dopo, il centrodestra avrebbe vinto nella quasi totalità dei casi.
[Sia chiaro, si parla di un’analisi ex post e sappiamo bene come le leggi elettorali, seppur disegnate su misura, siano capaci di dare risultati ben diversi da quelli sperati. Continuiamo quindi a non prenderci sul serio e torniamo all’ipotesi.]
Come mostra la mappa, se la legge elettorale avesse permesso di eleggere come Sindaco il candidato che ha ricevuto più voti (e contestualmente superato la soglia del 40%), la coalizione di centrodestra oggi avrebbe avuto 8 sindaci in più.
La sensazione è che quella coalizione ne trarrebbe solo vantaggi, almeno nell’immediato. Eppure esiste un’eccezione piuttosto lampante.
Il bizzarro caso toscano
In Toscana, nelle elezioni amministrative, si sono registrati negli anni diversi ribaltoni che hanno lasciato il segno nel centrosinistra che repentinamente ha cominciato a perdere una buona parte dei capoluoghi di provincia e alcune importanti città dove aveva (quasi) sempre governato.
Ragioniamo ancora per assurdo. Sarebbe andata così anche in un ipotetico turno (quasi) unico sopra i 15.000 abitanti? No, almeno non del tutto.
Come ho scritto nella risposta al tweet originario, l’anomalia toscana avrebbe colpito proprio… il centrodestra.
Con una legge del genere, infatti, in almeno 5 casi il centrodestra non avrebbe potuto ribaltare il risultato e alcune esperienze importanti — come quella di Susanna Ceccardi o quelle dei sindaci di Arezzo e Pistoia già al secondo mandato — non si sarebbero sedimentate così tanto nel territorio e nella politica nazionale.
Insomma, con una simile legge che tende a premiare gli incumbent, la Toscana sarebbe rimasta più… rossa. Bizzarro.