Un disperato bisogno di “fake news”
Il “bello” delle “fake news” è che coloro che sono più preparati e colti le usano e le diffondono come coloro che vengono “ritenuti inferiori culturalmente”.
La notizia (falsa) uscita dalla Stampa (il quotidiano) è il chiaro esempio di come tutti, anche i più insospettabili, adorino partecipare alla diffusione di dati e nozioni che possono confermare le proprie avversioni a scelte politico-sociali e/o a preconcetti ideali.
E non me ne voglia chi si sente “colpito” da queste mie parole: uno perché questo post senza vedere le “virgolette” prende un altro senso, secondo perché una percentuale così alta avrebbe dovuto mettere in allarme anche il più ingenuo degli “intellettuali”.