TikTok, minori e genitori
Due parole “a caldo” a seguito della decisione del Garante Privacy sul blocco di TikTok dopo la tragedia di Palermo.
Sì, un blocco. In realtà, a livello formale, il Garante ha chiesto a TikTok “solo” il blocco immediato “dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica”. Questo equivale però a un ordine di blocco immediato, come spiegano a Repubblica dal Garante della Privacy, perché fondamentalmente TikTok non ha al momento strumenti di verifica sicuri dell’identità. Di fatto, per il social, significa l’impossibilità di operare in Italia senza violare il provvedimento del garante.
Ci sarà tempo— nonché l’intervento di esperti — per capire le potenziali conseguenze per gli altri social network (e per molti servizi in rete) che potrebbero scaturire a catena dopo questo provvedimento d’urgenza.
Temo che il punto su cui soffermarsi non sia solo (come) regolamentare l’accesso ai minori, ma soprattutto come educare le persone adulte all’uso degli strumenti digitali.
È inutile un intervento dall’alto, come già esiste ad esempio proprio per l’attivazione di una sim, se poi un genitore dà uno smartphone a un bambino senza manco sapere cosa sia una soluzione di parental control.
Quello che ignora le cose alla fine non è il bambino, ma coloro che dovrebbero educarlo.