Cinque minuti.
Chi percorre l’A1 tra Firenze e Bologna si trova sempre davanti a un bivio. Letteralmente. Direttissima o Panoramica.
Il navigatore e il subconscio ragionano all’unisono e la quasi totalità delle auto e dei camion scelgono la strada più breve e veloce: la nuova “Direttissima”(disclaimer: la Variante di Valico è un’opera indispensabile e utilissima).
I pochi che scelgono di contravvenire a questa scelta si contano sulle dita di una mano che corrispondono al numero di veicoli che si incrociano lungo la Panoramica, un nome che fa pensare a una scampagnata ma che in realtà rappresenta il tracciato storico dell’A1 lungo il quale intere generazioni di italiani sono state in coda dagli anni 50 fino a ieri.
Oggi la Panoramica invece è una scelta quasi sovversiva. Esclusi i pochi residenti tra le due uscite, chi la percorre lo fa per attraversare il passato. Io sono uno di quelli e ho scoperto, sui social, di non essere solo.
Scegliere la Panoramica significa regalarsi una ventina minuti di tranquillità sull’Autosole, significa riconoscere i paesaggi dell’infanzia e attraversarli, dopo anni di tensione, con la pace di poter guidare vedendo davanti a se’ solo tanto asfalto.
È la lentezza dentro l’A1, un paradosso che va vissuto. Magari fermandosi alle vecchie aree di sosta che oggi sembrano ferme anch’esse nel tempo.
Le code sulla scala di Roncobilaccio non ci sono più, si può parlare con la cassiera del più o meno e perfino fotografare il parcheggio senza che passi nessuno.
Tutto questo per cinque minuti. Sì, passare dalla Panoramica allunga il viaggio, secondo il navigatore, di soli 5 minuti. I cinque minuti più belli dell’A1.